Page images
PDF
EPUB

Esplorazione nelle alte regioni del Brasile, con un compiuto ragguaglio delle miniere d'oro e diamanti, ed inoltre 1,500 miglia in barca sul gran fiume São Francisco da Sabara al mare. (Explorations of the Highlands of the Brazil: with a full account of the gold and diamond mines; also canoeing down 1,500 miles of the Great River São Francisco from Sabara to the Sea, by Capitain Richard F. Burton, 2 vol., Tinsley Brothers.) Il viaggiatore Burton, noto per le sue avventure nell'interno dell' Africa e nella Arabia, delle quali ha lasciato si pittoresche descrizioni, ha ora compiuto un viaggio d'esplorazione nel Brasile. Sembra che quest'opera contenga la parte aneddotica e artistica, e che l'autore riserbi per un secondo lavoro la materia scientifica. Infatti questo libro viene pubblicato a Londra dalla moglie, mentre Burton si trova ancora in America. La stampa inglese non gli è molto favorevole; trattandosi di uno scrittore celebre essa si mostra esigentissima, lo accusa di troppi episodii e di lungaggini, e solo di rado accorda qualche lode alla potenza dello stile ed all' evidenza delle descrizioni. Una singolarità si è che il Burton alla vista delle immense solitudini e dell' infinita vastità delle terre intertropicali, trova giusta e provvidenziale la poligamia. La sua familiarità colle istituzioni monsulmane e l'aver visto da vicino la formazione delle società primitive lo fanno inclinare a considerare la poligamia come una legge di aumento della popolazione. È una conclusione molto contestabile anche fisiologicamente. La moglie editrice, che, a quanto dicono, è una severa irlandese, nella prefazione all'opera fa le sue riserve su questo metodo patriarcale di ripopolar la terra, e non lascia di assicurare i lettori che il capitano Burton non mette in pratica le sue teorie. L' Athenæum giudicando il libro conchiude così: <«< quando esso venga accuratamente digerito, lavorato, e sopratutto depurato, diventerà prezioso tanto allo scrittore, quanto al lettore. » Nonostante ciò il citato giornale conviene che alcune parti del libro già fin d'ora sono belle e fanno prova della maniera originale dell'illustre scrittore.

Raccomandiamo ai cultori della geografia l'Annuario geografico, stampato da Giusto Perthes in Gotha (E. Behm, Geographisches Jahrbuch). Diamo qui il titolo dei principali articoli:

Volume I, 1866: Effemeridi geografiche (Serie di fatti desunti dalla storia della Geografia).

[ocr errors]

Cronologia di diversi popoli.

Differenza di tempo di 366 località della terra.

Lunghezze del giorno.

Area e popolazione di tutti i paesi della terra, del dott. E. Behm. Tabelle comparate sul movimento della popolazione nei diversi paesi d'Europa.

Popolazione dei luoghi d'Europa che hanno più di 2000 abitanti. Longitudine e latitudine geografica di 86 Osservatorii, compilazione del dott. A. Auvers.

Tabella delle altitudini di 100 dei più conosciuti gruppi di montagne, particolarmente delle Alpi, per Ermanno Berghaus.

[ocr errors]

Le cime dell' Imalaia finora misurate, compilate dal prof. Roberto di Schlagintweit.

[ocr errors]

Indice dei laghi interni, con indicazione della loro altezza, estensione e profondità, del prof. dott. Kölden.

Indice dei fiumi con indicazione delle grandezze del loro bacino, della lunghezza, caduta e navigabilità, del suddetto professore Klöden. Cinque giornate termometriche per 100 stazioni, del prof. Dove. Relazioni annuali contenenti diverse dissertazioni sull'attuale punto di vista delle scienze geografiche.

[ocr errors]

Tabelle ansiliarie. Misure geografiche.

Parallelo delle longitudini da Ferro, Parigi e Greenwich. Tabelle per convertire la misura degli archi in misura del tempo e viceversa.

Tabella per lo reciproco mutamento delle scale termometriche di Fahrenheit, Celsius e Reaumur.

[ocr errors]

Bussola o rosa dei venti dei marinai e loro denominazioni presso i diversi popoli naviganti.

Nel secondo volume publicato nel 1868:

-

Effemeridi geografiche tolte dalla storia della Geografia.

Modo di calcolare il tempo di diversi popoli.

Area e popolazione. Mutamenti di territorii. Numerazioni ed apprezzamenti degli anni 1866 e 1867.

Longitudini e latitudini geografiche di 88 osservatori, compilate dal Dott. Auvers.

-

Il paese dei Sudeti. Schizzo orografico di Sydow.
Dissertazioni sui progressi delle scienze geografiche.
Tabelle ausiliarie. Misure di diversi popoli.

Tabelle di riduzione delle misure delle longitudini.

-Tabella comparata delle più importanti misure di superficie geografiche.

Tabelle di riduzione delle misure di superficie geografica. - Tabella comparata delle più importanti misure agrarie. Tabella comparata delle misure agrarie germaniche.

[blocks in formation]

COMMEMORAZIONE DEI SOCI DEFUNTI.

L'opera della civiltà e della scienza sta tutta nel raccogliere, conservare e aumentare l'eredità lasciataci da coloro, che ci precedettero nella battaglia della vita. Noi aprimmo codesta dolorosa e fruttifera parte della Commemorazione dei morti col nome glorioso del Matteucci. Dovevamo col Matteucci ricordare il nome non meno glorioso di Oronzio Costa, fondatore di una dinastia e d'una scuola scentifica e che morì or è più d'anno. Al suo vennero pur troppo ad aggiungersi altri nomi, che invocano anch'essi l'ossequio d'una degna emulazione.

ORONZIO GABRIELE COsta.

Quest' illustre naturalista che col compianto Defilippi e con pochi altri sostenne in questi ultimi tempi l'onore delle zoologiche discipline in Italia, per singolare concorso di circostanze non si potè dedicare alla scienza da lui prediletta se non se quando era già assai avanzato negli anni. Nato addi 26 agosto 1787 in Alessano di Terra d' Otranto, si applicò nella sua prima gioventù alle matematiche, all'architettura, all'astronomia: poi si erudì nella fisica, nella mineralogia, nella botanica: studiò medicina e la professò, e soltanto nel 1826, in Napoli, dopo aver occupato per qualche tempo la cattedra di fisica e chimica nel R. Liceo di Lecce e la carica di segretario della Deputazione di quella Provincia, si dedicò agli studi zoologici.

Le molteplici sue pubblicazioni e varie peregrinazioni da lui fatte per iscopo scientifico, non tardarono a far chiaro il suo nome anche all'estero; cosicchè nel 1836 il Senato di Corfù lo chiamò a professore di storia naturale in quell'Ateneo. Questa nomina a quanto pare, scosse l'apatia di Re Ferdinando, e lo decise a conferire al Costa la cattedra di zoologia presso l'università di Napoli, già da molti anni vacante.

Ma nel 1848 a un breve periodo di libertà subentrando tristi giorni di reazione, Oronzio Costa venne destituito e gli fu anche inibito d'insegnare privatamente. Malgrado le angustie sopraggiuntegli per cosifatia persecuzione, egli proseguì attivamente più che mai gl' intrapresi studi, fino a tanto che successero tempi migliori, e venne dal nazionale governo nel 1860 reintegrato nei suoi titoli, e nominato professore emerito nell' università Partenopea. È in tal tempo che venne eletto a rappresentare l'ottavo collegio della città di Napoli appo il Parlamento Nazionale.

Contrassegnato da indi in poi da onorificenze non poche, ma quel che

più monta, proseguito costantemente dalla stima del pubblico, dall' amore dei buoni e dalla venerazione dei discepoli, non mai smettendo i suoi lavori scientifici a dispetto degli anni e delle infermità, visse sino al 7 novembre 1867, colla soddisfazione di lasciare nel figlio Achille un degno continuatore del suo nome nella scienza stessa da lui professata.

Numerose ed importanti sono le sue pubblicazioni, e fra queste primeggiano la sua Fauna, e la sua Paleontologia del Regno di Napoli.

La prima, cominciata fin dal 1829 e rimasta interrotta dalla morte dell'autore, ma che è sperabile venga condotta a fine dal figlio, già estensore di alcune parti della medesima, comprende, oltre il testo, ben 359 tavole incise e colorate, ed è un bel monumento eretto alla scienza, vogliasi per la quantità di generi nuovi, famiglie, ed ordini monograficamente illustrati, vogliasi per l'intrinseca sua importanza geografica, dacchè il territorio napoletano rappresenta per la speciale sua posizione, le Faune per così dire della Grecia, della Spagna e dell'Africa cisatlantica.

L'altra opera, cioè la Paleontologia del Regno di Napoli, divisa in tre parti, oltre un supplemento, è corredata di 62 tavole. Frutto di laboriose escursioni, scavi e collezioni, essa è importante massimamente per questo che ha rivelato ai paleontologi una regione prima quasi del tutto incognita.

Molte sono le scoperte di cui ha arricchito la scienza zoologica, e fra le più interessanti, vuolsi notare lo assegnamento alla classe dei pesci, da lui fatto nel 1834, di quell'animale rudimentario ed equivoco noto sotto il nome di Amphioxus e di Branchiostoma.

La grande attività del nostro Costa non potea rimanere soddisfatta e restringersi entro la cerchia degli studi e delle pubblicazioni proprie, ma adiuvata in ciò da una natia bontà di cuore, efficacemente si effuse nel promuovere a tutto potere la educazione scientifica della gioventù, e quanti sono che, adorni oggidì d'estesa fama, debbono in gran parte la loro posizione alla diretta o indiretta influenza del Costa! Egli era estremamente portato massime per quei giovani che mostravano attitudine alle scienze, ed invero, non appena conseguita la cattedra di zoologia nell' università di Napoli, dava opera a fondare l'Accademia degli aspiranti naturalisti. Questo istituto, destinato, come il nome stesso suona, allo scopo santissimo d'incoraggiare e sussidiare le giovani intelligenze, dovette nel 1849 soccombere alle avversità dei tempi; ma venne fatto rivivere dal fondatore medesimo, appena caduto il Governo Borbonico.

Così pure, trovandosi il Costa per breve tempo a Parigi nel 1841, raccolse intorno a sè parecchi giovani italiani, dediti alle scienze e lettere, i quali colà trovavansi, fra cui piacemi nominare Parlatore, Cuppari, Federici, Massari e Santagata, e costituì una piccola società ove per turno ciascuno leggeva qualche appunto relativo a quello speciale ramo di scienze e lettere coltivato dai singoli esponenti. Ed è in una di cotali radunanze che il

« PreviousContinue »