Page images
PDF
EPUB

AL

CHIARISSIMO

SIG. CANONICO

DOMENICO MORENI

ACCADEMICO CORRISPONDENTE DELL' I. E R.' ACCADEMIA DELLA CRUSCA

Che VS. Riveritissima volesse fermamente mantenere il proposito di dar bando affatto a ogni serio pensiero in questo mese da Lei destinatosi a troppo dovuto sollievo, io lo credea bene; ma che potesse andare anche più oltre, e giugner perfino a non dar prova di ricordarsi degli amici, questo poi non me lo aspettava. Abbia argumento, e si confonda, che io non mi dimentico di Lei, e l'abbia con una novità da farle piacere. Ella sa, come, dacchè le Favole co'Sonetti Pastorali del di Lei carissimo amico e a me affezionatissimo padrone il Sig. Lettore Ab. Luigi Fiacchi sotto nome di Clasio, si viddero in replicate edizioni riprodotte in assai breve tempo, si palesò desiderio di vedere ancora, in seguito ad esse, raccolte insieme le altre

si

poesie del medesimo, che qua e là sparse trovano, e quelle da esso non mai date alla luce, se per avventura ce ne fossero. Io già Le feci confidenza, che taluni consapevoli della bontà, che egli nutre per me, per non dire della cordiale amicizia di cui mi onora, a me per tal uopo si voltarono; e convennesi insieme, che non sarebbe stato facile il vincere la modestia di un uomo, il di cui gran sapere è vinto da più grande umiltà. Ecco la nuova: mi son messo in questi giorni all'impegno, ed ho il vanto di esservi riuscito. Si riuniranno anche quelle senza nome pubblicate, e alcune, che confidenzialmente fattemi in addietro leggere, gli avea con furto, da cui però sono assoluto, copiate, le quali scrisse in età immatura per recitarsi in questo Collegio Eugeniano, quando era Cherico, in quei letterari esercizi mensuali che ci si praticano. Nè queste, mi avviso, saranno giudicate immeritevoli di pubblicarsi. Ognuno, che lo conobbe in quei giorni, decanta la maturità di talento prevenuta a' di lui anni, per cui lodevolmente animoso tentò adempiere il desiderio del Muratori, che volea vedere l'Italica poesia alquanto più ricca di sonetti pastorali(1);

(1) Perf. Poesia L. IV.

né deluso restò nel suo tentativo. Che ne dice? Ov'è quel suo » si starà a vedere » con cui mi lasciò la vigilia di sua partenza? Si ricreda adunque, e non abbia più tanta superbia di dire, che il Sig. Ab. Fiacchi è il primo suo amico: oggi non a chiacchiere, ma a fatti posso predicarmi valente anch'io sul di lui cuore.

Ma lasciando da parte le burle, io credo che quegli, i quali questa raccolta bramavano, non si pentiranno del loro desiderio; e se le Favole sono comunemente per le mani di ognuno, e da ognuno commendate, specialmente ad uso della tenerà età : non equivoco segno del pregio poetico e della buona morale che in se contengono: anche queste poesie, mi lusingo, correranno la sorte stessa. Somministrare alla inesperta gioventù ottimi libretti, perchè dolcemente allettata s'imbeva di costumati sentimenti, fu pensiero mai sempre di non lieve importanza; ma di maggior uopo è a'dì presenti. Il libertino, e l'incredulo abusò troppo inaddietro dell'incanto de' versi e della va. ghezza dello stile per compor libri, che uccidessero altrui allettando; e ne inondò le case, le città, le campagne; furono accolti con piacere dagl' incauti, gli lesse con ansietà l'inesperto; quindi s'instilló nel cuore

X

dei più l'immoralità e la irreligione; e poi una generale de pravazione incominciò a caratterizzare il nostro secolo. Fortunatamente però la religione dei Sovrani e la saviezza delle loro leggi ha allontanata questa tristezza, e posto riparo al pericolo di novella inondazione. Ma un torrente, quando trabocca, lascia per lungo tempo e per non corto tratto le traccie del suo esterminio, e abbisogna, oltre alla sicurezza degli argini, di molta industria per render vita alle deva state coltivazioni. Onde più che in altro tempo ora sono giovevoli quelle opere, le quali contengono massime di pura morale vestite colla leggiadria de'bei modi; perchè soavemente invitato alla lettura il giovanetto, quando è arrendevole l'animo suo, faccia nella mente tesoro di savi principj e religiosi, e insiememente si avvezzi l'orecchio alla vera armonia dello scrivere. E chi a ciò si dedica, o s' industria che questo avvenga, della educazione, mi pare, benemerito rendesi non meno di colui, che alla società rechi avvantaggio discutendo profondamente intorno alle severe massime della filosofia sì decantata e sì malconcia da irreligione maliziosa.

[ocr errors]

Credo poi bene di porre ancora varie poesie del medesimo in lingua latina: pro

« PreviousContinue »