Page images
PDF
EPUB

Le altre due figure del gruppo, già conosciute a nome dal lettore per la spiegazione che ne ho dato a pagina 253, ci richiamano alla mente l'antico uso di prostrarsi bocconi ai piedi delle persone a cui si volea chiedere grazie. Del qual uso troviamo copiose menzioni presso gli scrittori (1), nella sacra Scrittura dell'uno e l'altro Testamento e nei monumenti dell'arte, singolarmente sopra i sarcofagi e le urne sepolcrali. Ivi spesso s'incontra la scena del Salvatore in piedi o seduto, ed adorato nell'accennata guisa da un uomo e da una donna (2). Benchè il gruppo celimontano sia, a mio credere, reale e storico, non simbolico; pure non cessa di essere un'eloquentissima dimostrazione del culto dei santi e delle loro immagini nel quarto secolo; al qual riguardo è esso tanto maggiormente pregevole in quanto che unico fra i monumenti dei primi tempi.

Altro distintivo che furono usi di porre i cristiani artisti a contrassegnare l'immagine di un santo illustre, sono le figure degli apostoli Pietro e Paolo, collocate ai due lati di essa come per farle guardia di onore (3). Anche sulla fronte degli arcosolii, sotto cui fossero deposte le spoglie mortali di un semplice fedele, si usò di porre talvolta le venerate effigie dei principi degli apostoli; e ciò facevasi a fine di testificare la fede apostolica professata dal defunto, e la sua comunione colla Chiesa, che nei santi Pietro e

(1) VIRGILIO, Aeneid. I, 3; SENECA, De brev. vitae, cap. VIII, ecc. (2) BOTTARI, tav. XXIV, XXV, XXVIII; MILLIN, Midi de la France, tav. LXVI; LE BLANT, nella Gazette Archéolog. di Witte

e Lenormant, tav. XIX.

(3) GARRUCCI, op. cit. CLXXVIII, CXC, ecc.

Paolo, dice il De Rossi, si voleva che fosse quasi personificata (1). Intorno però ad una immagine non si posero mai quelle effigie, dove non fosse un santo venerato per tale. Ora neppur questo contrassegno manca ai santi Giovanni e Paolo. Le due figure apostoliche sono ivi collocate ai due lati della fenestella, sotto la quale è dipinta la figura orante sopra descritta. Vestono tunica e pallio, secondo il noto tipo tradizionale. Come nella maggior parte degli altri esempi che se ne adducono, così qui, Pietro occupa la destra e Paolo la sinistra, a significare la primazia del principe dei pastori. Intorno al quale punto hanno eruditamente parlato il De Rossi (2), il de Marco (3) il Garrucci ed altri. Se, come io penso col lodato mio maestro, una seconda immagine fu effigiata sulla prima, nella lunetta della volta, l'immagine cioè dell'altro Martire, le due figure apostoliche avranno allora formato con amendue un sol gruppo, e forse per questa cagione saranno state collocate nel bel mezzo di quel campo, ai due lati della fenestella. Anche gli stipiti di questa, ossia le facce interne del muro, furono decorati con figure; però le tinte si sono tanto sbiadite e corrose che non si riesce a discernere che cosa vi si rappresentasse.

Non mi tratterrò a descrivere per minuto gli altri gruppi dipinti sulle pareti laterali della cella della confessione, avendolo fatto bastantemente nei luoghi

(1) Bullettino, 1866, pag. 52, GRIMOALD DE SAINT-LAURENT, ha trattato egregiamente questa materia nella sua Iconographie des tombeaux, nella Revue de l'art. chrét. 1865. Un nuovo esempio ne ho trovato io stesso nel mio Cimitero di S. Eutizio, op. cit. pag. 337. (2) Bullettino, 1864, pag. 46; Roma sott. III, pag. 171. (3) De primatu Petri ap. Baluze, II, pag. 21.

di sopra citati; dove pure ho dato il disegno di due di esse, (figura 35, pagina 251, e figura 36, pagina 252). Quella che ripro duco quì (fig. 43), è il gruppo, di cui riproduco

[graphic][merged small]

ho spiegato il senso storico alle pagine 166 e 182. Sopra di essa osservo soltanto che il cervo, qual ve lo ravvisa il De Rossi, trova luminosi esempi nell'antica icnografia cristiana, singolarmente nel bel mosaico del battistero minore di Napoli, detto di S. Giovanni in fonte (1) dove cervi bevono le acque che scorrono dalla mistica roccia del deserto. Quelle acque, dice il Garrucci, furono simbolo della fede e del battesimo; ed appunto per tal motivo fu esteso anche a loro il nome di quel Giordano, che, santifi

(1) GARRUCCI, op. cit. CCLXIX, 1.

cato da Cristo, divenne il tipo delle acque simboliche sgorganti dal seno del mistico monte; le quali chiamansi quindi IORDANES in un vetro cimiteriale (1) e nel mosaico della cappella di S. Zenone in S. Prassede (2), e IORDAS in una pittura del cimitero dei SS. Pietro e Marcellino (3). Ed in un'altra del cimitero di Ponziano (4), è figurato un cervo che beve al fiume Giordano, nel quale Giovanni battezza Cristo (5).

"

L'ultima figura è quella che rappresenta la scena del martirio dei santi Crispo, Crispiniano e Benedetta, (fig. 44) di cui con tanta maraviglia ed ammirazione si è parlato dai dotti (6). Il ch. Edmondo Le Blant, dandone conto all'Accademia francese, dopo averne altamente magnificato il pregio e l'importanza, disse esser questa la prima rappresentazione di una scena di martirio che ci venga dalla antica pittura cristiana: Elle nous donne pour la première fois la représentation, que les peintres chrétiens évitaient, d'une scène de martyre, (7). Se con queste parole l'esimio archeologo intende, come certamente egli vuole intendere e lo dimostra altrove, (8) che il soggetto celimontano è il primo che in pittura sia stato scoperto finora, ed il solo che ci rimanga, gli si deve dar ragione, perchè così è veramente. Se poi altri volesse restringere le

(1) GARRUCCI, ibid. CLXXX, 6.

(2) Ibid. CCXC.

(3) Ibid. CCCCLXXX, 4.

(4) Ibid. LXXXI, 3.

(5) Id. t. I, pag. 237.

(6) Pagg. 233 e segg.

(7) Séance du 2 décembre 1887: Journal officiel, 7 déc. 5386. (8) Revue Archéologique: Monuments relatifs à la suite des af faires criminelles, 1889, §§ V-VIII.

[graphic][merged small]
« PreviousContinue »